Amiche e amici di Capri Comics, dopo essere stati in fissa con la nuova serie di Zerocalcare e i nuovi trailer di Spidy e Diabolik, eccoci di nuovo qui con un argomento legato al mondo dei fumetti.

Nello specifico voglio parlarvi della mia esperienza di lettore, recentemente rinnovatasi grazie a Marvel Unlimited, piattaforma streaming di fumetti Marvel lanciata nel lontanissimo 2007, che anno dopo anno sta conquistando sempre più pubblico.

No, non ci pagano per parlarne, ovviamente, e sì, prima di provarla ho dovuto abbattere una serie di preconcetti sulla lettura di fumetti in digitale.

Ma andiamo per ordine.

Di fumetti e uomini fumetto

È un dato di fatto che la popolarità dei cinefumetti e delle serie ispirate ai fumetti sia ormai alle stelle, ma è vero anche che, tranne per alcuni eclatanti esempi, le vendite delle opere cartacee non raggiungono più da tempo gli stessi incredibili picchi.

Non sono un lavoratore del settore e quindi non ho il polso di tutto il mercato, ma sono una persona che vive i fumetti, Marvel su tutti. E come tutte le cose che trovi in casa dei tuoi genitori quando sei ragazzino, cibo e vestiti stirati, a casa mia gli albi Marvel erano un bene di prima necessità.

Crescendo ho poi scoperto che non solo quei fumetti costavano danari, ma che il mercato editoriale cercava di spennare a poco a poco sempre di più quei pochi polli che come me continuavano a comprare gli albi mensili o settimanali, prediligendo così le edizioni cartonate, da libreria, da collezione.

Quindi, nonostante ci abbia davvero provato, ho dovuto abbandonare l’idea di comprare e leggere tutto o quasi, come un tempo. Per un po’ mi sono limitato a scegliere quali volumi tenere sulla libreria, ma alla fine, non avendo delle uscite regolari, ho tristemente smesso di comprare e quindi di leggere.

Fino ad oggi.

No, non ho fatto il rivoluzionario gesto di arrivare fino alla fumetteria e comprare ogni albo che le mie avide mani potessero toccare. Invece sono andato contro ogni pregiudizio e ho sottoscritto l’abbonamento al suddetto Marvel Unlimited.

Ora, cerchiamo di capire come e per cosa ho speso 60 Marvel-Dollari, e soprattutto, se ne è valsa la pena.

Partiamo da un numero: 29000

Come se il Titano Folle avesse schioccato al contrario e nella tua mano si fosse materializzato un intero universo, lo scrivo a lettere perché il numero davvero non rende giustizia: Ventinovemila albi.

L’abbonamento annuale di 60 dollari porta quindi il costo totale di ogni albo a 0,002 centesimi.

Devo aggiungere altro? Non credo.

Archiviata in favore di Marvel Unlimited la questione economico-finanziaria, passiamo ad analizzarne altri aspetti, sicuramente meno ameni e positivi.

La localizzazione

Niente vignette nell’italico idioma: qui solo lingua originale.

Non starò qui a dirvi che è un ottimo esercizio, ci arrivate da soli.

Sarò onesto, questo è uno dei principali motivi che mi ha frenato fino ad oggi, ma avevo bisogno di mettermi alla prova e avevo una voglia matta di ritornare a vivere in quel mondo, perchè non mi bastava più assorbirlo più o meno passivamente tramite i media proposti al momento. La lettura richiede infatti una maggiore partecipazione immaginifica, e io volevo tornare a quel tipo di sforzo.

Adesso, a qualche settimana dal mio abbonamento, vi posso dire che la scorrevolezza della lettura dipenderà dal vostro livello di inglese (e fin qui grazie ar cazzo, ndr), ma anche dal fumetto letto.

Un albo di Spiderman o Wolverine avrà generalmente molta azione e dialoghi meno complessi e forbiti, a differenza di fumetti più “impegnati”, come Dr. Strange o Fantastic Four per quel che riguarda il lessico, o Captain America per le trame politiche. Onestamente non mi sono ancora avvicinato agli albi colmi riferimenti, citazioni o slang di strada, come Deadpool, quindi su quelli non so ancora esprimermi.

Come si sfoglia un telefono?

Non si sfoglia, e questo non si cambia.

Le opzioni proposte sono due.

Numero 1: schermata sulla tavola, come un foglio, e sta a te zoomare sul punto interessato. Abbastanza fluido, ma non comodissimo.

Numero 2: la tavola viene tagliata in sezioni di dialoghi e viene quindi presentata come uno slideshow, e alla fine fine della tavola stessa la vediamo nella sua interezza. Un espediente che trovo comodo e divertente, ma che non permette di apprezzare il lavoro dei disegnatori, almeno non quanto vorrei.

Poi, considerando che la Marvel non è LA CASA DELLE IDEE così per nulla, si sono inventati ‘na roba incredibile, fantascientifica.

Gli INFINITY COMICS, esclusivi per l’app.

Si tratta di fumetti che vengono letti scrollando verso il basso, in un’unica soluzione di continuità, incredibilmente comoda e coinvolgente, senza contare che permette delle soluzioni di sceneggiatura e disegno non praticabili su una tavola classica.

Vi assicuro che il risultato è sorprendente e solo dopo averci riflettuto un po’ ho capito perché funziona così bene. Perchè lo scroll del pollice è diventato il nuovo girare pagina, o comunque è diventato un gesto quotidiano imprescindibile, che ripetiamo di continuo, centinaia di volte ogni giorno, ad esempio quando leggiamo un articolo online o quando scorriamo le bacheche dei nostri social o delle app che ci semplificano l’esistenza.

Un’azione così naturale che non inserirla nella fruizione dei fumetti sarebbe stato da fessi.

Perciò, finché la sospensione dell’incredulità regge, mi godo con occhi sognanti i rimbalzi infiniti dello scudo di Cap o i volteggi acrobatici del tessiragnatele.

E la carta stampata?

In definitiva, la carta manca, manca tanto, ma non perché dobbiamo accarezzarla e custodirla come Gollum con il suo tesssoro, anzi.

Manca proprio perché col digitale non abbiamo modo di condividere, prestare e seminare in qualcun altro il germoglio della passione. Se non avessi goduto di questo privilegio, probabilmente non sarei qui a parlarvi di tutine, ma soprattutto avrei perso molti legami, nati proprio dalla condivisione di storie e sogni…

Detto questo, mi rendo anche conto che il mercato non può prescindere dall’evoluzione tecnologica, e quindi determinate abitudini sono destinate a cambiare.

In meglio? In peggio? Ai posteri l’ardua sentenza.

Personalmente, nonostante continui a preferire il cartaceo, posso dire che Marvel Unlimited è stato tutto sommato un ottimo acquisto, non solo per la sua comodità, per i suoi vantaggi e per la sua offerta stratosferica, ma anche perché mi ha riportato a coltivare la mia passione nella misura in cui volevo io.

Infine mi ha ricordato che al di là del delle storie, dei generi, dei linguaggi e delle abitutine di lettura che preferiamo, un concetto resterà sempre vero: “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria.”

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Classe '90. Farmacista per sbaglio, noto accumulatore di giochi da tavolo. Nasce e cresce a suon di Marvel e Disney e tanto basta...

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