Diabolik, il “re del terrore”, festeggia il traguardo dei 900 albi, sessant’anni di pubblicazioni, con un’edizione speciale con copertina laminata.
Creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1962, l’antieroe per eccellenza del fumetto italiano avrà quindici ore, 900 minuti, per affrontare un nemico proveniente dal passato in una storia ad alta tensione. Pochi sono i fumetti che possono vantare una storia editoriale così duratura, con delle storie che si sono adattate ai tempi e che si sanno re-inventare, da poco è anche uscito al cinema il film dei Manetti Bros.
Diabolik, fumetto che negli anni Sessanta, alla sua nascita, venne visto come “politicamente scorretto” e passato indenne tra censure, messe al bando ecc… approda, dunque, sino ad oggi, tagliando un traguardo di tutto rispetto, preludio tra l’altro, ci si augura con tutto il cuore, di quello dei “tre zeri”, quel numero 1000 che tra non molti anni sarà sicuramente un momento storico e simbolicamente significativo. Ma non andiamo troppo in avanti, godiamoci il presente, ovvero le tre uscite mensili di Diabolik (l’inedito il primo giorno di ogni mese, la ristampa ogni decimo dei trenta giorni, il numero “swiss” allo scoccare del giorno 20) e soprattutto il 900 da qualche giorno in edicola.
In quest’albo celebrativo ritroveremo vecchie conoscenze come Ronin e Walter Dorian (un’identità di Diabolik) che si troveranno invischiate con un nemico machiavellico come Cobra in un albo adrenalinico dove in nostro eroe verrà messo alle strette e dovrà trovare il sangue freddo per poter fronteggiare la sfida. C’è anche un omaggio al direttore Mario Gomboli che qui veste gli abiti del giudice. Ma non vogliamo svelarvi troppo perché è un albo da leggere tutto di un fiato anche per la sua importanza nella continuity narrativa del personaggio.
Inedito n. 2
Anno: 2022
Numero pagine: 120
Copertina: Matteo Buffagni
Soggetto: Mario Gomboli e Andrea Pasini
Sceneggiatura: Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro
Matite: Sandro Giordano e Giuseppe Palumbo
Chine: Jacopo Brandi e Giuseppe Palumbo
Lettering: Inventario Bologna
Retini: Leonardo Vasco