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Tiramolla nato dall’estro di Roberto Renzi nel 1952, partorito graficamente da Giorgio Rebuffi e caratterizzato, in seguito, da Umberto Manfrin, è un capolavoro. Non si adirino gli appassionati di tanti, altri, straordinari, fumetti, ma Tiramolla va lodato ed esaltato, perché non ha avuto realmente ciò che meritava nel panorama dei comics, e, invece, dovrebbe, e potrebbe essere ancora oggi in edicola. La sua effettiva “data di nascita” è 8 agosto 1952 sul mensile Cucciolo delle Edizioni Alpe. Il suo essere capolavoro, riconosciuto da coloro i quali trattano la materia fumettistica, in “categorie” e classi di appartenenza, ben superiori, a colui che verga queste righe, si è palesato per la scelta, straordinariamente originale, del suo ideatore, di individuare un personaggio piacevole, simpatico, accattivante, senza indirizzarsi verso l’animale antropomorfo, tipico di fumetti e cartoon. Tiramolla, dunque, amato dai lettori, personaggio positivo, quasi un eroe a modo suo, senza per questo essere un uomo mascherato, né un animale vivente. Una novità assoluta, siamo negli anni Cinquanta, che avrebbe meritato una fortuna maggiore, di quella che ha, comunque più che dignitosamente conquistato, fino ad un certo punto nel panorama della nona arte. 

Infatti, va annotato, per amore di verità e dovere di cronaca, che negli annali della storia, rimane indelebile, una traccia importante, una testata, “Tiramolla”, che ha resistito per oltre quarant’anni ed è stata presente in edicola, una battaglia non semplice, per più di seicento numeri. Tiramolla è “figlio della gomma e della colla” e nasce in un episodio che vede protagonisti, Cucciolo e Beppe (nati negli anni Quaranta, loro sì animali antropomorfi, ispirati da Topolino e company) e il professor Nemus. Nella storia “Il mistero della villa” Nemus chiede aiuto ai due nella ricerca della formula del secolo, misteriosamente scomparsa. Cucciolo e Beppe effettuano un sopralluogo investigativo nel laboratorio dello scienziato, e mentre sono intenti a cercare indizi, il maldestro Beppe nel tentativo di esaminare chimicamente un capello, provoca di fatto un’esplosione, dalla nuvola, compare Tiramolla, “il figlio della gomma e della colla” e vede i natali un personaggio di novità dirompente nel fumetto italiano. Tiramolla, va contestualizzato nell’epoca nella quale nasce, a ispirare il suo “papà”, Renzi, infatti, fu un articolo di giornale che “raccontava” l’invenzione del silicone e la sua capacità di essere malleabile, allungabile, capace di assumere qualsiasi forma. Ecco, dunque, che si accende la lampadina di un personaggio, dalle fattezze umane ma interamente di silicone. E nel giro di un anno dalla serie Cucciolo e Beppe, Tiramolla diviene titolare di una testata autonoma, e protagonista di una florida e vivida capacità produttiva di storie. Renzi ed il disegnatore Rebuffi, successivamente affiancati da Umberto Manfrin, vivranno la crescita di Tiramolla, arricchita da nuovi personaggi, in primis il maggiordomo Saetta ma anche il cagnolino Ullaò. 

La satira ispirerà, inoltre, l’ingresso in scena dell’Ammiraglio Bombarda, del nipote Caucciù e soprattutto il Ragionier Rossi e l’Avvocato del Diavolo. I successi diverranno, poi, purtroppo, discendenti, fino alla chiusura della testata “Tiramolla” alla fine degli anni Ottanta. Trascorso un tempo relativamente breve, però, agli inizi degli anni Novanta la casa editrice Fratelli Vallardi, pubblicò una nuova testata settimanale (senza interpellare il creatore del personaggio) dedicata a Tiramolla, richiamando in copertina gli anni dell’edizione precedente e presentandosiall’attenzione dei lettori con il format del settimanale Topolino, (storie alternate a rubriche), ma il tentativo non resse troppo l’urto del mercato e a maggio 1993 il settimanale Tiramolla fu costretto a chiudere. Nello stesso anno la casa editrice Comic Art, prova a rilanciare Tiramolla in una edizione mensile in bianco e nero ma anche una questione legata ai diritti, porta alla definitiva conclusione della pubblicazione. Per gli orfani disperati di Tiramolla da segnalare una breve apparizione (2008) in “Cavandoli!”, fumetto omaggio a Osvaldo Cavandoli e nel 2022 il volume firmato dai tre autori storici, Rebuffi, Renzi, Manfrin, dal titolo “Tiramolla – I 70 anni di un mito”. Infine, da menzionare negli anni Novanta una miniserie a cartoni animati “Tiramolla Adventures” (rigorosamente distribuita in VHS).

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Giornalista pubblicista, aspirante redattore per il Papersera, aspirante collezionista della serie a fumetti “Inside Woody Allen”, libro sul comodino: “Su con la vita, Charlie Brown! Come affrontare i problemi di ogni giorno con l'aiuto dei Peanuts”, lettore del prossimo Alan Ford che uscirà in edicola.

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