Amiche e amici del Capri Comics, oggi torniamo indietro nel tempo, all’epoca dei Papi Re che quasi da soli tessevano le sorti di tutta Europa. Un argomento sempre intrigante, che trova una nuova incarnazione in Giovanni XXIII – Il Papa sanguinario, fumetto scritto da Marco Ferrandino per i disegni di Luigi Barricelli e pubblicato da Douglas Edizioni.
Il primo Giovanni XXIII
Chi fu Baldassarre Cossa, primo Papa Sovrano a scegliere per sé il nome di Giovanni XXIII?
Nato ad Ischia nel 1367 da una nobile famiglia legata alla dinastia angioina, Cossa scalò presto le gerarchie della Chiesa Cattolica divenendo presto potentissimo e anche temutissimo. Lo si dipinse come un uomo corrotto e sanguinario, deviato e spergiuro, ma sicuramente dotato di una grande influenza e di un fine acume politico.
All’epoca, la Chiesa era lacerata dallo Scisma d’Occidente, che tra il 1378 al 1418 divise la cristianità occidentale in uno scontro fra papi e antipapi. Il Concilio di Pisa, convocato nel 1408, depose sia il papa romano Gregorio XII sia il suo rivale avignonese Benedetto XIII, eleggendo al loro posto Alessandro V nel 1409. Questa decisione fu ritenuta illeggitima sia dalla fazione romana che da quella avignonese, creando così un nuovo polo che contribuì alla confusione. Alessandro V morì appena dieci mesi dopo, venendo sostituito nel maggio del 1410 dallo stesso Cossa, che tentò di farsi riconoscere come unico vero papa legittimo riconquistando Roma, in quel periodo assediata dal Re di Napoli Ladislao I.
Il Concilio di Costanza, convocato nel 1414 per porre ufficialmente fine allo scisma ottenne poi sia le dimissioni di Gregorio XII sia la deposizione degli altri due contendenti, ovvero lo stesso Giovanni XXIII e Benedetto XIII. Costretto alla fuga, Cossa fu ricatturato nel 1418 e condotto di fronte al nuovo papa Martino V, eletto e riconosciuto sia dalla fazione romana che da quella avignonese. Cossa ne riconobbe l’autorità legittima e perciò gli fu concesso di rientrare nel Sacro Collegio come vescovo di Frascati, carica che detenne fino alla sua morte, avvenuta a Firenze nel dicembre del 1419.
Benché ufficialmente processato e deposto come antipapa, Giovanni XXIII fu considerato da molti suoi contemporanei come legittimo successore di Pietro. Pur se messa in discussione, la sua legittimità non fu infatti mai ufficialmente negata, almeno fino al 1947, quando il suo nome fu espunto dall’Annuario Pontificio. Nel 1958, quando il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto Papa e scelse il nome Giovanni, ci fu una piccola controversia: Roncalli doveva essere Giovanni XXIII o Giovanni XXIV? La questione fu messa a tacere da Roncalli stesso, che scelse come nome pontificiale Giovanni XXIII, dichiarando implicitamente di non riconoscere come papa il suo omonimo predecessore.
Un compito diffiile
Indubbiamente, Cossa seppe destreggiarsi in un momento assai difficile della storia della Chiesa.
Difese con determinazione i territori dello Stato Vaticano, all’epoca continuamente assediati dalle ambizioni di vari signori, e cercò concretamente di ridare stabilità alla cristianità risolvendo lo Scisma d’Occidente. In campo religioso non fu però un pastore esemplare: i delitti e i vizi a lui attribuiti sono infatti troppo per essere rienuti solo calunnie o falsità storiche.
Ma come si racconta una figura così controversa? E come lo si fa attraverso un fumetto, rimanendo contemporanemente accurati dal punto di vista storico ma avvincenti da un punto di vista narrativo?
In Giovanni XXIII – Il Papa sanguinario, Ferrandino riesce a trovare l’equilibrio tra la spinta storica e quella narrativa, scegliendo accuratamente gli snodi da drammatizzare con una regia e dei dialoghi asciutti ed efficaci.
L’autore sceglie come nucleo del racconto la complessa elezione del nuovo pontefice che avrebbe dovuto, secondo i piani dei cardinali dell’obbedienza pisana, imporsi come unico vero Papa soppiantando quello romano e quello avignonese.
Intorno a questo nucleo si sviluppano delitti, trame e momenti di approfondimento psicologico interessanti, ben costruiti e ben rappresentativi di un ambiente decadente, frenetico e oscuro, ma anche sinistramente simile ad un nascente mondo contemporaneo.
La visione di un mondo tetro e governato da complesse trame politiche viene restituita ottimamente dai disegni di Barricelli, puliti e dettagliati, ma anche capaci di aprire zone d’ombra angosciose sui volti e negli angoli. Una incisiva lotta tra luci e ombre, bianchi e neri, è in atto nelle sue tavole, espressione formale ed estetica della tensione narrativa che aleggia in tutto il fumetto.
Il segno chiaro di Barricelli si sposa inoltre molto bene con il valore informativo intrinseco nell’albo, la cui lettura prende quasi l’aspetto di una lezione di storia drammatizzata e intrigante.
Conclusioni
Con Giovanni XXIII – Il Papa sanguinario, siamo di fronte ad un buon thriller storico nel quale forma e sostanza si uniscono felicemente, spingendo per di più il lettore appassionato di storia ad informare di più sulla figura di Cossa e sugli avvenimenti descritti nel racconto.
Raccontare efficacemente un personaggio complesso come quello dell’Antipapa Giovanni XXIII non era semplice, ma Ferrandino e Barricelli sono riusciti a trarne una sintesi intensa e stimolante, quella cioè di un uomo moderno, nelle passioni e nell’ambizione, convinto di poter ridare un giusto ordine al mondo scomposto in cui si trovò a vivere e lottare.
Un albo che ci teniamo a consigliare, agli appassionati di storia e non solo.
About the author
Classe ‘92. Laureato in/appassionato di: lingue, letterature e culture straniere. Giornalista pubblicista, divoratore di storie, scribacchino di pensieri propri e traduttore di idee altrui.