Amiche e amici del Capri Comics, nel mondo dei videogiochi spesso i remake non sono apprezzati, perché visti come un’assenza di inventiva nel produrre qualcosa di fresco. Ma con l’occasione del recente annuncio di Persona 3 Reload, il non proprio nuovo Remake del quarto capitolo della saga, perché non raccontare di uno dei JRPG più belli che il panorama videoludico ha ad oggi da offrire?
Persona è una saga videoludica pubblicata da Atlus, in cui un gruppo di ragazzi si trova a vagare in mondi paralleli ed affrontare demoni e “Ombre”, al fine di rivelare un oscuro segreto che si cela nella loro città. Essi posseggono un potere chiamato “Persona”, la capacità di manifestare la propria personalità, la propria “maschera” appunto, in forma fisica, e con la loro forza affrontare i pericoli che si celano all’interno di queste dimensioni alternative.
Tra i titoli vi è una forte spaccatura: i primi tre capitoli, infatti, volevano essere uno spin-off della saga di punta della Atlus, ovvero Megami Tensei, ed infatti condivide con esso tanti elementi di gioco, sia nelle meccaniche sia nell’ambientazione. Possiamo invece sperimentare una forte evoluzione con lo sviluppo di Persona 3 dove, finalmente, il titolo acquista la sua individualità, le sue meccaniche peculiari e una trama più incentrata sul protagonista.
In questo articolo assolutamente no-spoiler non vi racconterò dei vari giochi della saga, ma bensì del tema che sta alla base del capitolo, quell’elemento centrale che fonda l’intera trama di gioco. Quindi bando alle ciance e tuffiamoci nell’universo di Persona!
Le meccaniche di gioco
Al di là della trama, a mio avviso il punto forte di ognuno di questi titoli, è di fondamentale importanza analizzare le modalità di gioco.
Persona si colloca nel genere del JRPG, come la saga di Final Fantasy o Dragon Quest. Vestiremo i panni di giovani ragazzi che, assieme alle difficoltà legate alla scuola e allo sport, dovranno fare i conti con forze misteriose, portatrici di distruzione o desiderose di conquista.
Ogni personaggio può tenere un’arma primaria e talvolta una secondaria, come una pistola. Inoltre, ogni personaggio è equipaggiato con una o più Personæ, che possono essere evocate per combattere contro i nemici spendendo la propria energia mentale, “SP”. Le Personæ possono inoltre essere create con l’ausilio di carte speciali o tramite il processo di “fusione”, che può essere messo in atto all’interno della “Velvet Room”, una stanza visitabile quasi sempre solo al protagonista e che cambia aspetto e forma in base a colui che la visita. L’unica cosa a non cambiare mai è Igor, un bizzarro signore che vive all’interno della Velvet Room e ci aiuterà nella nostra missione.
Un altro aspetto che Persona prende da MegaTen è la possibilità di dialogare coi nemici, in modo da poter concludere le battaglie senza combattere o addirittura ottenere ricompense dal nemico.
Da Persona 3 in poi abbiamo una forte spaccatura del sistema di gioco: il protagonista, infatti, assumerà un ruolo preponderante nella trama, cosa che invece nei capitoli precedenti non aveva. Sarà anche l’unico a poter usare la Velvet Room e a cambiare Persona, mentre i compagni ne avranno solo uno a disposizione. Prima di Persona 5, inoltre, non si poteva più dialogare coi nemici.
Verranno inoltre introdotti elementi da sim, con la possibilità del protagonista di uscire con diversi amici al fine di coltivare il legame con essi e migliorare il proprio “Social Link” (che migliorerà il processo di fusione di Persona) e al contempo fornirci vari dettagli sulla vita di ognuno di loro.
Viene infine introdotto il concetto di “tempo libero”, che dovremo spendere a nostro piacimento per migliorare i nostri parametri sociali, livellare i personaggi o uscire con gli amici. Ovviamente il tempo è limitato, per cui sta a noi cercare di ottimizzarlo al meglio.
Il tema centrale di Persona
La saga, senza alcun dubbio, è fortemente incentrata sui personaggi principali e sui loro legami. Tuttavia, ogni capitolo ha una sorta di tema centrale sul quale si costruisce l’intera trama, il vero fiore all’occhiello di Persona.
La saga di MegaTen ha sempre come tema centrale la lotta fra il bene ed il male, fra il caos e l’ordine, e questo tema in parte è ripreso in Megami Ibunroku Persona, il primo capitolo della saga, essendo quest’ultimo figlio del primo. Il nome occidentale del titolo, Revelations: Persona fa riferimento al concetto di “fine del mondo” nella mitologia cristiana, ma anche alla psiche umana, all’autodeterminazione e alla “maschera”.
Persona 2 è invece composto da due titoli, tra loro collegati ma ben distinti, ossia Innocent Sin ed Eternal Punishment. In questi due capitoli, i temi fondamentali sono i desideri, portatori di gioia ma al contempo in grado di distruggere coloro che non sono in grado di esaudirli, e i ricordi, anche essi in grado di influenzare la psiche in maniera irreparabile, e questo i protagonisti lo sanno fin troppo bene.
Persona 3 rappresenta la svolta vera e propria. Da questo momento in poi, il protagonista assume un ruolo ancor più marcato e il tema centrale riguarda proprio i legami sociali: egli, infatti, non è mai riuscito a stringere legami duraturi, non ha mai avuto amici, e nell’anno che passerà all’isola portuale di Tatsumi, frequentando la Gekkoukan High School e indagando sul mistero della “Dark Hour” (la cosiddetta 25esima ora, durante la quale solo gli utilizzatori di Persona possono muoversi), riuscirà finalmente a capire cosa vuol dire avere qualcuno a cui tenere.
Persona 4 è ambientato in un piccolo paesino del Giappone, dove apparentemente “non accade mai nulla”. Qui la tematica che permea il contesto è l’accettazione di sé stessi. Spesso, infatti, nella società moderna gli individui nascondono i propri desideri, i propri sogni, la propria identità, e si cuciono addosso una personalità fittizia, nel rispetto di ciò che si aspettano gli altri. L’accettazione della propria “ombra” sarà poi la chiave per scoprire chi è il misterioso assassino che opera quando cala la nebbia. È molto forte qui il dualismo tra coloro che amano il paese dove si trovano perché la città “è troppo caotica” e coloro che invece lasciano il paese per cercare fortuna altrove. Due atteggiamenti, insomma, nei quali molti abitanti di piccoli paesi e isole possono rispecchiarsi.
Persona 5 è il titolo più acclamato dalla critica globale. Il tema, stavolta, è la ribellione, intesa come la ricerca della forza necessaria a spezzare le catene che la società ci impone, la forza di uscire dagli schemi, ma soprattutto quella di opporsi a coloro che, situati in posizioni privilegiate rispetto a noi, abusano del proprio potere facendo del male agli altri. La cosa interessante è che le Personæ qui non sono più esseri legati alla mitologia ma anche personaggi della letteratura come Arsenè e Zorro, o personaggi storici come Giovanna D’Arco.
Concludendo…
Non ho detto quasi nulla sulla trama, perché la loro complessità merita di essere goduta a pieno… e di persona!
Quindi non mi resta che consigliarvi di recuperare l’intera saga: se accetterete, vi ritroverete in un viaggio lungo e appassionante, che stimolerà in voi tantissime riflessioni che non avreste pensato di fare.
Nel frattempo, inizia il conto alla rovescia per Persona 3 Reload!
About the author
Classe '96. Laurea in Economia Aziendale (non proprio correlata). Appassionato di anime e di ogni prodotto che abbia anche solo un minimo di roleplay. Dungeon Master a tempo perso. Avido videogiocatore e lettore. Particolarmente attratto da libri e giochi sconosciuti.